giovedì 23 aprile 2015

Leggo da poco.

Dico sempre: Leggo da poco.
Amo i libri di seconda, terza, quarta mano, quelli prestati dagli amici, quelli che rubo a chi si è comportato male con me.
Amo leggere da quando qualcuno mi ha insegnato un trucco:
"Se leggi sei meno solo"
Ho imparato la solitudine e la compagnia con un libro, a cuore fermo.
Ho mangiato libri, alcuni li ho risputati perché mi facevano "insostenibilmente" incazzare, mi sono rivista tra le righe di Pessoa, negli stati d'animo dell'Idiota, mi sono innamorata del Colonnello Aureliano Buendia e stalkerato qualcuno come Florentino Ariza, sono nata nel 1984, ho imparato a memoria i libri per non dimenticarli (nel caso andassero bruciati per sempre).
Sono loro che trovano me, quando mi affaccio su una bancarella o in una libreria.
Ho dovuto ammazzare l'amore per poterlo ritrovare in un libro, sono saltata da un ramo all'altro, mi sono dimezzata, sono diventata inesistente... ho recitato Lisbona in un Requiem, viaggiato con Pereira, sono diventata polvere: "Nè carne, nè pesce nè niente".
Ho regalato poesie a gente che sapeva intenderle ma non capirle.
Ho letto, usato e sono stata usata dalle parole.

Amo i libri vecchi, quelli con una storia fatta ad impronte digitali (immaginate quante ce ne sono su quelli antichi), amo anche quelli nuovi perché da te iniziano i ricordi, amo riceverli per regalo, una cosa che ho imparato ad amare da poco.
Amo trovarci dentro segnalibri, foto, biglietti, schedine del totocalcio, cartoline d'amore e di saluti.
L'umanità dimenticata. Le dediche.
Qualche volta amo regalarli... ma solo a chi se li merita.

[caption id="attachment_139" align="aligncenter" width="640"]La macchina dell'Inquietudine di Pessoa La macchina dell'Inquietudine di Fernando Pessoa. Fotomia :v[/caption]

#IoLeggoPerché leggere abbassa la febbre del sentire.

giovedì 16 aprile 2015

Le promesse son nodi da marinai... MilleNodi.

All'incirca due chiacchiere sulla nuova collezione...

In attesa di vederli sul sito, in anteprima ce li ha solo Juna... come non sapete chi è Juna?! (Date un'occhiata qui và!)
Insomma vi dicevo, in attesa di vederli sul sito e magari appesi al collo di qualche bella donzella, vi parlo dei MilleNodi e delle strane etichette che vi troverete attaccate.
Essì perché a me mò mi è venuta la mania di sapere i fatti vostri!
C'è pure un hashtag scritto (oh, le etichette sono fatte a mano, una ad una!... e sì l'hashtag lo dovete usare che se no io non mi posso fare i fatti vostri!).

La linea guida è minimal.
La memoria, il nodo al fazzoletto, un nodo in gola (che deriva da qualcosa che è successo e non riesce ad uscire), quel "Ah, me lo segno!"
Insomma, un qualcosa che ci promettiamo o che dobbiamo tenere a mente, nella buona o nella cattiva sorte.
Nodi, insomma, comunque vogliate declinarli!

Questi in particolare parlano di mare... o di mari per meglio dire.
Quelli di Taranto che mi ha fatto segnare certe cose:
La malinconia di un posto (ho un serio problema con la malinconia mi sa), gli incontri, la mancanza che si fa sentire... insomma, altre promesse!
Vuoi o non vuoi uno le fa... ma chissà se le mantiene!

E allora, dai, prendiamoci un po' meno sul serio... voi che mi promettete? Una promessa a breve durata, di quelle candide che poi vallo a sapere se riuscirete a mantenere!
Tipo:
"#ouFridawé Prometto che sarò meno acida del solito... tipo per 2 minuti!"
oppure
"#ouFridaWé prometto che non mi mangio più le unghie"

Usate qualsiasi mezzo tecnologico a vostra disposizione: Instagram, Facebook, Twitter, teletrasporto... fate voi.
Basta che me lo fate sapere!
Il tag da usare è  #ouFridawé (mi raccomando con l'accento a destra) e se indosserete uno dei miei accessori mi farete ancora di più felice! :)

bhe?
Allora, me lo promettete? :)

DSCN2614millenodi